venerdì 4 dicembre 2009

"Compro oro": i dettaglianti orafi chiedono garanzie per il mercato

Pubblichiamo questo articolo tratto dal sito di Confcommercio. Lo facciamo con il sorriso sulle labbra, poichè ci pare chiaro ed evidente che si stia tentando di tutto pur di non affrontare la vera ed inopinabile realtà del problema. Il signor Giuseppe Aquilino, presidente della Federazione Nazionale Dettaglianti Orafi di Confcommercio, sembra disconoscere ciò che per lui dovrebbe invece rappresentare il pane quotidiano. Infatti sappiamo che rispetto a ciò che egli afferma, ovvero che quella dei "compro oro" è "Una realtà composta, in prevalenza, da operatori in regola", corrisponde al falso. Nella pagine di questo blog lungamente abbiamo affrontato le tematiche fiscali e legislative inerenti il commercio dei preziosi. Nonostante le macroscopiche incongruenze che attanagliano il settore in materia tributaria e legislativa, il signor Aquilino dichiara di voler intavolare una discussione con il Ministero degli Interni anziche con l'Agenzia delle Entrate e, pertanto, con il Ministero dell'Economia. Parlare di "pagliuzze" ed ignorare le "travi" ci sembra un sistema per nascondere la vera natura del problema, ma del resto siamo in Italia dove per comprire i problemi grandi si preferisce, magari per evitare di scomodare qualche interesse di troppo, chiacchierare di quelli piccoli. Comunque di seguito il testo dell'articolo.

"Nei prossimi giorni è previsto un intervento presso il Ministero dell’Interno per chiedere chiarimenti sulla normativa in materia di autorizzazioni di pubblica sicurezza per questa tipologia di esercizi commerciali.
ID doc: 62768 Data: 25.11.2009 (aggiornato il: 25.nov.2009)
Si rincorrono ultimamente sulla stampa nazionale le notizie relative al coinvolgimento dei cosiddetti compro oro in attività criminose. L’ultima viene dalla Liguria, dove è stata chiusa una società che gestiva circa 76 attività di compravendita di oro usato facente capo a narcotrafficanti finiti in manette grazie ad una operazione congiunta tra Polizia di Stato e Guardia di Finanza, con sequestro di beni per oltre 10 milioni di euro.

“E’ solo l’ultimo degli episodi - afferma Giuseppe Aquilino, presidente della Federazione Nazionale Dettaglianti Orafi di Confcommercio - che coinvolgono queste attività commerciali che dal 2000, a seguito della liberalizzazione del mercato dell’oro, fioriscono in ogni angolo del nostro Paese”.

“Una realtà composta, in prevalenza, da operatori in regola con le disposizioni previste dalla normativa vigente - prosegue Aquilino - ma troppo spesso fonte di interesse per la malavita organizzata, complice anche il rialzo del prezzo del metallo giallo che negli ultimi mesi ha raggiunto cifre record. Ogni giorno alla lista già lunga di interventi delle Forze dell’Ordine vanno ad aggiungersi nuove denuncie nei confronti di titolari di questi esercizi commerciali che dietro l’insegna compro oro, in realtà commettono illeciti inquinando un mercato composto anche da imprese che intravedono nel ritiro dell’oro usato l’opportunità di offrire in cambio di una buona valutazione, monili nuovi”.
Nei prossimi giorni è previsto un intervento presso il Ministero dell’Interno per chiedere chiarimenti sulla normativa in materia di autorizzazioni di pubblica sicurezza per questa tipologia di esercizi commerciali che garantisca il mercato e gli operatori."


Tratto da www.confcommercio.it

48 commenti:

  1. In merito a quanto scritto sopra vorrei porvi il mio caso, dal 2008 ho aperto un "compro oro" seguendo la tendenza del mercato, ovvero la triste consuetudine di vendere gioielli di famiglia o quei gioielli che giacciono nei fondi dei cassetti da anni da parte dei soggetti privati, premetto che ero già nel settore preziosi da 10 anni essendo il titolare di un ingrosso di pietre preziose e semipreziose, vista la crisi nel settore preziosi ho pensato di aprire un compro oro a puro scopo speculativo, nel senso nobile del termine: se facendo questa attività c'è da guadagnare perchè non provarci.
    Ho preso in affitto un locale, assunto una commessa e, ottenute tutte le licenze per la compravendita di gioielleria usata, quelle del comune e quelle di PS, ho iniziato questo lavoro e sono iniziati i dolori: per ogni oggetto acquistato compiliamo un atto di vendita che il privato deve compilare e firmare, nel quale dichiara di vendere a noi il suo oro usato, specificando i grammi e il prezzo concordato, compiliamo il registro beni usati della questura indicando gli estremi del documento di identità, la descrizione accurata degli oggetti o del singolo pezzo, del peso in grammi e dell'importo corrisposto, poi la stessa cosa viene riportata sul registro beni usati ai fini IVA di carico, dopodichè, trascorsi i 10 giorni, inviamo il/i pezzo/i all'orafo con regolare bolla d'accompagnamento per la lucidatura o il ripristino del bene usato per poterlo rimettere in vendita, a seguito della vendita si compila il registro beni usati ai fini IVA di cessione e la ricevuta fiscale. A tutto questo va sommato anche la registrazione nel registro dei corrispettivi e la prima nota cassa. Fin qui tutto bene, ma se il privato mi porta un lotto di gioielli usati e nel mezzo vi sono degli oggetti rotti che non conviene in alcun modo tentare di ripristinare per destinarli alla vendita come gioiello usato, e supponiamo che di questi rottami io ne accumuli un paio di chili in modo da poterli "vendere" a una S.p.a. che si occupa della raffinazione, da quel che ho compreso leggendo l'art.17 comma 5 del DPR 633 nel vano tentativo di mettere chiarezza nella mia categoria merceologica, io dovrei applicare per la suddetta vendita l'IVA sul margine in modo che l'S.p.a. ricorra al reverse charge.
    Detto tutto questo, se i compro oro applicano tutte le norme che ci riguardano a livello fiscale sorge un altro problema che riguarda i marchi: secondo la camera di commercio e l'ufficio metrico, se un oggetto di gioielleria usato presenta i marchi illeggibili dovuto al consumo, o uno dei due marchi mancanti o entrambi, il suddetto bene non può essere posto in vendita come bene usato.
    Quindi come dovrei classificare un gioiello ancora vendibile a livello estetico e funzionale ma che risulta privo di parte dei marchi o illeggibili? Di sicuro non si tratta di rottami ma da quanto stabilito dalle leggi di tutela dei consumatori della CCIAA non posso venderlo.
    Dovrei quindi destinarlo alla cessione ad una raffineria assieme ai rottami.
    Alla luce di tutte queste problematiche, è vero che i disonesti ci sono in tutti i settori, è innegabile specie in Italia, ma gli onesti devono essere martoriati in questo modo?

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  2. Gentile utente,
    Lei può tranquillamente commerciare beni i cui marchi, a causa del prolungato uso, appaiono illegibili. Infatti ai sensi dell'Art. 12 lettera h) D. Lgs.vo 251/99 leggiamo:

    "1)Non sono soggetti all'obbligo del marchio di identificazione e dell'indicazione del titolo ma devono essere garantiti con le modalita' che saranno stabilite dal regolamento:
    h) gli oggetti usati in possesso delle aziende commerciali;"

    Mentre all'Art. 2 viene specificato come assolvere all'obbligo di garanzia, ovvero:

    "2)La prova di oggetto usato deve essere data dalla descrizione dell'oggetto riportata nel registro delle operazioni previsto dall'articolo 128 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, approvato con Regio Decreto 18 giugno 1931, n. 773, e dalla corrispondente fattura redatta dal commerciante acquirente."
    Cordialmente

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  3. mi scusi, io sul registro ps scrivo oltre n° documento solo "oro grammi totali.....di oreficeria usata" , poi nella dichiarazione privata firmata dal cliente che mi fornisce l'oro, descrivo gli oggetti in modo piu' specifico raggruppandoli ad esempio: 2 catenine grammi xxx 3 anelli gr xxx..poi la presente dichiarazione ha la stessa numerazione di operazione riportata sul registro ps con scritto e specifito che a tale operazione numero x è appartenete alla medesima operazione del registro Ps.
    Secondo voi và bene la procedura, o devo specificare singolarmente pezzo pezzo con relativo peso(praticamente starei un giorno a scrivere!!)??
    Grazie
    và bene o no?

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  4. Sul Registro di P.S. deve descrivere dettagliatamente gli oggetti acquistati e il peso complessivo dell'operazione. La numerazione non può essere mai del tutto simile a quella dei suoi documenti di acquisto, poichè il numero d'ordine progressivo sul Registro di P.S. deve necessariamente comprendere anche le operazioni di cessione. Pertanto il numero non potrebbe mai risultare, dopo la prima vendita, corrispondente a quello del documento di acquisto.

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  5. sul foglio delle dichiarazioni il numero lo metto non in sequenza ma soltanto riportando lo stesso numero operazione di riferimento di quello riportato sul registro Ps,quindi come giustamente dice lei il progressivo dei fogli dichiarazioni avranno sempre lo scarto di un numero(le cessioni che risultano invece sul ps),praticamente ho istituito questi fogli dichiarazione,per evitare di scrivere il dettaglio sul PS(scrivendovi oltre i dati cliente solo il totali grammi)questo poichè i righi sono stretti,per scrivere su un unico rigo per operazione e quindi per evitare di barrare vistosamente i righi del registro non utilizzati alle voci cliente ma solo alla descrizione oggetti per dettagliarli...
    secondo lei il foglio dichiarazione puo' "compensare" la stessa operazione riportando appunto lo stesso numero di riferimento e una specifica firmata dal cliente che l'operazione è collegata a quello del PS?
    Grazie
    Grazie

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  6. Ha fatto bene ad istituire gli atti di acquisto, ma questi non sono sufficienti. Pertanto dovrà necessariamente provvedere alla complilazione del registro di P.S. annotando dettagliatamente gli acquisti effettuatati. Procedada tranquillamente all'annullamento degli spazi progressivi.

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  7. nella descrizione dettagliata è sufficiente descrivere le specifiche dei vari oggetti con un totale peso (2 catenine gr tot ...)o bisogna correlare ad ogno oggetto il peso singolo appartenente(1 anello gr ...1 catena gr...)?
    Inoltre per le operazioni passate dove descrivevo il solo totale oro avuto e poi come detto "supportate" dai fogli dichiarazioni cosa fare?
    Grazie e complimenti x il servizio

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  8. Deve descrivere dettagliatamente gli oggetti, ad esempio: "02 orecchini a cerchio satinati, 01 bracciale con maglia a catena, etc" alla fine della descrizione può aggiungere il peso complessivo dell'acquisto ed il titolo, ad esempio "gr. 85 tit.750".

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  9. per le operazioni passate dove descrivevo erroneamente il solo totale oro avuto e poi come detto "supportate" dai fogli dichiarazioni cosa fare?...ormai è andata così...?
    grazie

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  10. Purtroppo non può alterare ciò che è stato indicato sul registro di P.S.

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  11. ...quindi sul registro ps basta la descrizione degli oggetti(anche x esempio: 2 anelli di cui 1 oro biano e l'altro oro giallo )e poi il solo totale grammi di tutta l'operazione , senza specificare ogni grammatura per ogni singolo oggetto prezioso?

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  12. ...non essendo operatore professionale,posso acquistare oro rotto e sterline?
    inoltre,se devo levare una pietra e non andando tanto per il "sottile" la rompo e danneggio l'oggetto prezioso con le pinze(rompendo castone e con spaccatura anello),lo posso fare d'avanti al cliente se è d'accordo? e se si come descrivo sul registro (ps - iva beni usati-dichiarazione)l'oggetto,cioè serve descrivere che è rotto? non vi sono poi "problematiche" quando andrò a rivendere con iva a margine e come oreficeria usata un oggetto rotto?in tal caso posso come laboratorio orafo annotare sul registro beni usati iva alla voce spese di riparazione una cifra per giustificare la riparazione del gioiello e così la successiva vendita in stato di "oreficeria usata"...la spesa per la riparazione deve essere ivata da scontrino?,come c'è la presunzione di "riparazione" cioè se è veritiera da eventuale verifica ?
    grazie
    un orafo

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  13. Può acquistare oro rotto e sterline in modo saltuario e non continuativo. Gli oggetti rotti vanno descritti come tali, ed è bene ricordare che ben si differenziano dai rottami che, per loro stessa natura, non possono essere sottoposti ad alcun tipo di riparazione. Pertanto l'oggetto danneggiato, potendo essere riparato, rientra nella nozione di oggetto finito e parimenti trattato fiscalmente. La procedura da lei indicata è scorretta; basta semplicemente che una volta riparato l'oggetto lo rivenda senza dover dare giustificazione ad alcuno se questi è stato ceduto danneggiato o meno. Non esiste "presunzione di riparazione", infatti lei in qualità di laboratorio orafo può rivendere un oggetto acquistato all'origine danneggiato dopo riparazione. E' sufficiente aggiungere al prezzo di vendita gli eventuali costi di lavorazione.

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  14. salve vorrei aprire un negozio per compravendita oro usato secondo i vostri consigli fiscali.
    Per far lavorare un addetto/a devo intestarmi la licenza PS e nominare come rappresentante l'addetto(poichè io fisicamente non sarò presente nel negozio)?mi escludo da responsabilità se il sopra citato crea "problematiche" di qualsiasi tipo(anche eventuali scorrettezze commerciali a mia insaputa!)?
    Io in qualità di titolare pagherò anche l'inps e così anche all'addetto? c'è possibilità di risparmiare come ad esempio nominare come "coaudiatore" l'addetto o addirittura chiedere la licenza a suo nome e io come rappresentante "maggioritario"? potete consigliarmi giuridicamentecome poter iniziare senza avere grandi spese da sostenere nel tempo (inps e tassazioni dipendenti)e anche per quanto riguarda il creare una ditta individuale o società?...

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  15. Se un dipendente arreca danno all'azienda presso cui è impiegato, ne risponde direttamente. Le imposte INPS riguardano tutti i soggetti, titolari e dipendenti. In caso di società, ad esempio s.n.c., inciderà su base annua per 2.400 euro per ciascun socio. Comunque le consigliamo di rivolgersi ad un consulente del lavoro.

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  16. puo' rimanere un collaboratore occasionale (orafo)da solo in un negozio senza la figura del titolare della licenza PS?

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  17. Ci spiace ma non è possibile. I soggetti autorizzati a compiere le operazioni di compravendita devono essere indicati sulla licenza di P.S.

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  18. quindi deve essere indicato un rappresentante...ma ne posso nominare 2(1 per la mattina e uno per la sera)?

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  19. Teoricamente sì, resta comunque una decisione subordinata al Questore competente per il territorio.

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  20. salve
    possibile che non c'è una forma per poter esguire 2 tipologie di attività ?cioè quella della vendita oro usato in massa con fatturato prevalete a commercianti(spa con partita iva) e vendita al dettaglio?
    ...o in alternativa:
    vendita oro usato in massa con fatturato prevalete a commercianti(spa con partita iva) e attività di laboratorio orafo (sono artigiano iscritto all'albo) come attività secondaria?
    grazie
    un laboratorio orafo

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  21. Qualcuno sa dirmi che tipo di autorizzazione ho bisogno se voglio aprire un compro oro e contestualmente vendere anche al dettagio sia il nuovo che l'usato?
    Grazie a tutti

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  22. Le Licenze attività devono essere coerenti con il commercio effettivamente svolto. Ad esempio: se prevediamo che il fatturato della nostra azienda sarà costituito in larga parte da cessioni effettuate all'ingrosso, in questo caso non sarà possibile effettuare il commercio al minuto e viceversa. Potrà altresi essere svolta come attività secondaria quella di laboratorio, presso quegli esercizi configurati sia all'ingrosso che al dettaglio.

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  23. quindi posso eseguire vendita all'ingrosso(compra vendita oro) e lavoro di orafo(con la relativa vendita al dettaglio dei gioielli eseguiti)?

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  24. No. Poichè andrebbe a generare promiscuità nei due tipi di attività. L'attività di laboratorio non può essere finalizzata alla produzione e rivendita al minuto degli oggetti nei medesimi locali dove sussiste una licenza all'ingrosso. Pertanto Le è consentito effettuare riparazioni o lavori per conto terzi, oppure produrre anche oggetti purchè rivenduti all'ingrosso.

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  25. la sanzione a cui vado incontro è solo quella del commercio ingrosso congiunto al dettaglio?
    io ho licenza di laboratorio orafo più licenza al minuto di vendita preziosi,tale sanzione è anche se io NON supero il fatturato a spa della vendita oro usato nei confronti del fatturato del negozio(laboratorio orafo+vendite preziosi finiti)?
    cosa devo fare per vendere a spa l'oro usato dei clienti,per non incappare in multa con la tipologia di attività che ho descritto,basta non superare il fatturato a spa,quindi come vendita di grossista?
    grazie

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  26. Buongiorno
    Ho emesso nel 2009 fatture con il reverce change e non sono operatore professionale.
    Chiedevo se prima della attuale dichiarazione iva, e tramite una rettifica da inviare al banco metalli,inerente a tutte le fatture già emesse nel 2009.Variare la dicitura del reverce a quella che avrei dovuto utilizzare,cioè con iva a margine globale,e appunto modificando i beni rottami in "oreficeria usata"-

    é possibile tale operazione?

    posso emettere questa rettifica (pagando l'iva a margine)anche se nel 2009 non avevo dato comunicazione ad agenzia entrate di operare con tale regime per beni usati(poichè attività prevalente all'agenzia era lab. orafo)?

    Fino a che periodo posso eseguire tali rettifiche?

    Grazie

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  27. L’emissione di una fattura errata ad aliquota zero, comporta la sanzione prevista dai commi 1 e 8 dell’art. 6 del Decreto Lgs.vo 471/1997.

    Il contribuente può regolarizzare l’operazione
    presentando all'Ufficio delle Entrate entro 30 giorni successivi a quello della registrazione, una fattura integrativa in 2 copie, con le indicazioni e il versamento della maggior imposta eventualmente dovuta.
    Una copia del documento regolarizzato è restituito dall'Ufficio al contribuente, il quale provvede alla registrazione nel registro acquisti con IVA a credito.

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  28. se portano in un compro oro oggetti rotti in pezzi peche' devono essere considerati come oggetti usati e quindi soggetti ad iva?questi oggetti,hanno finito il loro ciclo di vita quindi non possono essere messi sul mercato, ma vanno fusi.A questo punto non si deve appliccare l'iva?...Sbaglio?

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  29. Francamente non crediamo che nel Suo negozio vengano acquistati una mole così elevata di rottami da dover imporre un regime fiscale radicale come quello comunemente noto come reverse charge. Crediamo invece che la maggior parte dei Suoi acquisti siano costituiti, per la quasi totalità, da oggetti finiti e che l'ammontare dei rottami non vada oltre i pochi grammi. Comunque sia, Lei non potrà applicare regimi IVA diversi da quella ordinaria o a margine.

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  30. La ringrazio,e' giusto ma io parlavo solo di quelli oggetti che arrivano in pezzi?Anche con questi devo applicare iva nel momento che li vendo?...A questo punto le chiedo,come qualcuno mi ha consigliato,ma se io questi oggetti usati d'oro li porto a farli fondere e poi raffinare,con relativa fattura applicata iva,a quel punto sono stati trasformati in rottami?
    Non vorrei essere presuntuoso ma non e' chiaro tutto il regolamento.

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  31. Deve necessariamente applicare l'IVA. Gli oggetti che vende con IVA in realtà non vengono fusi e affinati da Lei, bensì dal soggetto che glieli ha acquistati che, certamente, sarà un'operatore professionale in oro. Quindi Lei avrà materialmente ceduto oggetti finiti, ed il versamento dell'IVA ordinaria lo testimonia, ed il soggetto acquirente, sotto propria e diretta responsabilità, li ha raffinati. Pertanto la prassi è da ritenersi, oggettivamente, legittima e coerente con le leggi espresse in materia.

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  32. non voglio rompere....posso anche chiedere alle autorita' competenti.
    Non ho capito una cosa...non essendo operatore professionale,gli oggetti di oro usato acquistati non posso portarli a un laboratorio che li fonde,e poi li raffina,per poi venderli a un banco metalli autorizzato?In questo caso il laboratorio ha trasformato i miei oggetti in rottame...io pago solo l'iva per la trasformazione?
    e la scelta dell'iva a margine o iva ordinaria da che cosa dipende?
    ti ringrazio anticipatamente.

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  33. Lei non può commerciare verghi o rottami auriferi e gli altri beni descritti dell'art. 1 comma 1 legge 7/2000, quindi l'oro diverso dagli oggetti finiti. L'IVA pertanto dovrà essere corrisposta sull'imponibile, ovvero sull'ammontare pattuito per la cessione dei gioielli usati.

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  34. Salve
    Per inserire alla camera del commercio attività prevalente vendita oreficeria usata, dovrei passare al secondo posto il laboratorio orafo(come artigiano,poichè attualmente alla CC sono orafo primario con vendita al minuto di gioielli e orologi al secondo posto)
    Ma all'ufficio mi hanno detto che se facessi tale modifica ,andrei a perdere tutti i benefici dell'artigianato, poichè ne sarei fuori....
    quale è la strada perccomunicare a camera del commercio la prevalenza attività al commercio oreficeria usata e alla seconda attività artigiano orafo,rimanendo iscritto a tale registro speciale?

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  35. Lei non perderebbe nessun tipo di beneficio correlato a quello dell'artigianato, poichè manterebbe a pieno regime l'attività produttiva. Chiaramente la differenza sotanziale rimarrebbe sulla quantità di fatturato svolta con il commercio e con l'attività di laboratorio e, consequenzialmente, operare la migliore scelta aziendale.

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  36. ma non perderei benefici anche se alla camera del commercio eseguo variazione come vendita ingrosso gioielli?
    cioè perdo i benefici degli artigiano poichè dovrei cancellarmi dall'albo?
    grazie

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  37. Basta aggiungere come attività secondaria quella di laboratorio.

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  38. Salve..
    sono un'artigiano ed ho un laboratorio orafo, lavoro come terzista per alcune aziende.Non lavoro con privati,ultimamente ho richieste da privati per il ritiro di oro usato x contante.Quindi vorrei sapere quali adempimenti burocratici e autorizzazioni devo fare x questa attivita' e dove rivolgermi, precisando che non voglio aprire un negozio(ma usare il passa parola),poi la merce ritirata la manderei a riaffinarla alle aziende preposte x contante.
    grazie anticipatamente x una risposta.

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  39. salve signor goldfingher volevo porle un quesito:
    avendo io licenza di laboratorio orafo e vendita al dettaglio, la cifra di fatturato che non devo superare con la vendita all ingrosso (al banco metalli) è solo quella del dettaglio oppure è la somma del dettaglio + riparazioni e creazioni?

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  40. hai proprio rotto il cazzo con sta cosa scritta ovunque

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  41. buongiorno
    avrei bisogno di sapere se c'è e qual'è l'articolo di legge che, oltre a dichiarare che gli oggetti vanno tenuti a disposizione per almeno 10 gg. prima di venderli, dice espressamente che vanno tenuti all'interno del negozio e non in altro luogo.
    Grazie

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  42. QUANDO NESSUNO SAPEVA CHE FINE FACEVA LA GIOIELLERIA USATA O ROTTAMI D'ORO,IL MONDO TACEVA.
    OGGI CHE SI SA TUTTO O QUASI,GRAZIE AL FENOMENO DEI COMPRO ORO,SI PARLA DI RICICLAGGIO 0 EVASIONE.
    E' VERO COME SI SUOL DIRE: QUALCUNO HA PERSO LE VACCHE E MO VA CERCANDO I TORI....

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  43. salve,
    vorrei sapere come vanno contabilizzati gli atti di acquisto di oro usato da privati.mi spiego meglio un mio cliente ha aperto un compro oro con tutte le autorizzazioni ed ha iniziato l'attività,tutti gli atti di acquisto dell'oro da parte dei privati come vanno contabilizzati considerando che si tratta di una srl in contabilità ordinaria?
    Grazie infinite

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  44. salve per aprire un compro oro devo richiedere la licenza sia al comune che alla questura (in questo caso di roma) e si può inserire il nominativo di un sottoposto nella licenza (anche se questa persona lavora ed è in regola presso altra a zienda?
    grazie

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  45. Salve,
    una gioielleria che vende sia oggetti nuovi che usati (acquistati da privati) come deve documentare i corrispetiivi riscossi e conseguentemente liquidare l'imposta. Evidenzio che gli oggetti nuovi e parte di quelli usati vengono venduti a clienti privati; parte di quelli usati va alla fonderia.E' giusto fatturare con il sistema del reverse charge per quello che va in fonderia e con il sistema del margine le vendita al dettaglio dell'usato?
    E per gli oggetti nuovi, devo tenere una contabilità separata e determinare l'imposta nel modo ordinario a cui poi eventualmente aggiungere quella del margine?
    O posso determinare l'imposta per tutto (nuovo e usato)con il sistema del margine globale.
    Grazie

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  46. Le attività compro oro dopo anni di boom stanno adesso vivendo una fase di assestamento dovuta anche ad una fase più stagnante degli affari. In questo contesto nonostante i volumi degli affari si siano ridotti l'intero settore dei compro oro si avvia verso una normalizzazione che comporterà una un allineamento dei prezzi pagati per l'oro ed una maggiore regolarizzazione in termini delle leggi vigenti, arrivando così ad essere considerata un'attività come qualsiasi altra attività commerciale.

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