lunedì 5 dicembre 2011

Altra attività chiusa a causa dell'illeggittima cessione di "rottami"

Compra oro nel mirino della Guardia di Finanza: la fiamme gialle di Saronno hanno portato alla luce una maxi evasione, con circa 1,3 milioni di euro sottratti al fisco e IVA non versata per circa 450.000 euro. Si è scoperto anche che a fronte di tre negozi regolari, ce n'erano altri tre totalmente sconosciuti al fisco.

L'indagine è partita da uno specifico controllo avviato nei confronti di una società del settore dei compra-vendo oro, settore nei cui confronti la Guardia di finanza da tempo ha avviato specifiche attività volte a riscontrarne la corretta operatività. I finanzieri di Saronno comandati dal tenente Carlo Della Gatta hanno accertato nell’impresa, che ha sei punti vendita nelle province di Varese, Como e Milano, una significativa evasione fiscale: oltre 1,2 milioni di euro di imponibile sottratto,  violazioni all’IVA e violazioni amministrative nella tenuta del previsto registro di pubblica sicurezza. La società operava acquistando direttamente oggetti di oreficeria e gioielleria usati da privati, che rivendeva direttamente in minima parte ad altri privati e per la maggior parte ad aziende che operano nella fusione e trasformazione del metallo prezioso; le investigazione effettuate dai Finanzieri, anche attraverso la ricostruzione operata dall’analisi dei dati contabili ed extracontabili acquisiti, hanno permesso di accertare che questa ha conseguito ricavi ben superiori a quelli dichiarati, pari ad oltre un milione di euro. Le operazioni irregolari sono state effettuate mediante omissione di fatturazione e mediante il ricorso (illegittimo, secondo la Guardia di Finanza) alla normativa fiscale agevolata sui rottami d'oro.
Sono in corso, peraltro, ulteriori accertamenti al fine di individuare eventuali irregolarità connesse all’approvvigionamento dei beni usati commercializzati.
L’amministratrice della Società è stata denunciata all’Autorità Giudiziaria, al Tribunale di Milano competente visto il domicilio della persona. Nel corso del controllo è emerso che la società controllava tre esercizi conosciuti (Saronno, Sesto Calende e Como), ma anche tre altri punti di compravendita che erano totalmente sconosciuti al fisco, a Pero, Milano e Legnano.

fonte: www.varesenews.it

Altro Compro Oro chiuso a Ragusa

Ragusa - L’attività della Guardia di Finanza di Ragusa, finalizzata al contrasto dell’evasione e dell’elusione fiscale  si concentra verso i fenomeni commerciali che hanno sul territorio notevole diffusione e maggiori indici di pericolosità. Tra i settori di maggior interesse vi sono i c.d. “Compro Oro”.

Il fenomeno del “Compro Oro”,  è una realtà che si e’ sviluppata piuttosto di recente a causa principalmente della crisi e del prezzo dell’oro cresciuto molto negli ultimi anni. il settore, inoltre, e’ soggetto al pericolo di infiltrazioni della criminalita’ organizzata e non.
Tale “business” si presta bene anche all’evasione fiscale ed il sistema adottato specula sulle differenze tra i regimi dell’imposta sul valore aggiunto previsti per l’oro industriale e l’oro da investimento.
Per il sistema e’ semplice. I gestori dei compro oro, dichiarando indebitamente «rottami» l’oro usato acquistato da privati in difficolta economica, approfittano di un’agevolazione concessa a chi lavora l’oro grezzo (considerato oro industriale), sottoposto al regime dell’iva sul margine , con il risultato che riescono ad avere notevoli margini di guadagno atteso che i medesimi oggetti vengono rivenduti ad operatori economici abilitati alla lavorazione dell’oro da investimento (soggetti all’esenzione dell’iva) con grave nocumento per l’erario.
In tale ottica e’ stata ultimata una verifica fiscale nei confronti di una nota gioielleria avente sede al centro storico di Ragusa che da circa un anno, oltre alla vendita di gioielli, effettuava l’acquisto di oggetti d’oro usato con il sistema sopra descritto. Quest’ultima attivita’ con il tempo era divenuta di gran lunga prevalente.
All’esito degli accertamenti esperiti veniva rilevato che la parte non aveva dichiarato e quindi evaso circa 206.000,00 euro.
Nel medesimo contesto venivano irrogate sanzioni per 150.000 euro per violazioni alla normativa antiriciclaggio.

fonte: www.ragusanews.com